Luogo intriso di fascino antico sia per i suggestivi paesaggi che per il rinomato gourmet internazionale, le Valli di Comacchio si formarono intorno al X secolo a seguito di un abbassamento del suolo e del conseguente impaludamento della zona ad opera delle acque marine, ragione per cui le valli divennero col tempo un bacino di acqua salmastra.
Qui, gli abitanti della zona costruirono le prime capanne e case utilizzate per la pesca, alcune delle quali visitabili ancora oggi.
Ad oggi le Valli di Comacchio comprendono un’area di 12mila ettari di estensione, da Comacchio al fiume Reno e la pesca dell’anguilla è l’attività principale, praticata nel caratteristico lavoriero.
L’area comprende quattro valli: Lido di Magnavacca, Fossa di Porto, Campo e Fattibello. Più a nord, si trova la Valle Bertuzzi.
La peculiare percentuale di salinità dell’acqua fa sì che le Valli di Comacchio costituiscano una zona unica e ricca di nutrimento per gli animali, contando la più grande varietà di specie in Italia e richiamando appassionati di turismo naturalistico e birdwatching da tutto il mondo.
Vi si possono avvistare, oltre agli spettacolari fenicotteri rosa, il Cavaliere d’Italia, la Volpoca, la Pernice di Mare, i Germani Reali, lo Svasso Maggiore, il gabbiano. Tra i rapaci troviamo i Falchi di Palude, l’Airone Bianco maggiore, l’Airone Cenerino, l’Airone rosso e la Garzetta.
La flora che troviamo nelle Valli di Comacchio è ben distinta da quella circostante e comprende alghe di vario tipo, la Salicornia, la canna palustre, la Tamerice, il pino domestico, la quercia, il faggio.
L’itticoltura, oltre all’anguilla, conta il branzino, la sogliola, il cefalo e l’orata.
Chi si reca in vacanza in questi luoghi non ha che l’imbarazzo della scelta su cosa vedere nelle Valli di Comacchio; vengono organizzate uscite in battello, tour in bicicletta, passeggiate a piedi o a cavallo e svariate attività di birdwatching.
Qui, gli abitanti della zona costruirono le prime capanne e case utilizzate per la pesca, alcune delle quali visitabili ancora oggi.
Ad oggi le Valli di Comacchio comprendono un’area di 12mila ettari di estensione, da Comacchio al fiume Reno e la pesca dell’anguilla è l’attività principale, praticata nel caratteristico lavoriero.
L’area comprende quattro valli: Lido di Magnavacca, Fossa di Porto, Campo e Fattibello. Più a nord, si trova la Valle Bertuzzi.
La peculiare percentuale di salinità dell’acqua fa sì che le Valli di Comacchio costituiscano una zona unica e ricca di nutrimento per gli animali, contando la più grande varietà di specie in Italia e richiamando appassionati di turismo naturalistico e birdwatching da tutto il mondo.
Vi si possono avvistare, oltre agli spettacolari fenicotteri rosa, il Cavaliere d’Italia, la Volpoca, la Pernice di Mare, i Germani Reali, lo Svasso Maggiore, il gabbiano. Tra i rapaci troviamo i Falchi di Palude, l’Airone Bianco maggiore, l’Airone Cenerino, l’Airone rosso e la Garzetta.
La flora che troviamo nelle Valli di Comacchio è ben distinta da quella circostante e comprende alghe di vario tipo, la Salicornia, la canna palustre, la Tamerice, il pino domestico, la quercia, il faggio.
L’itticoltura, oltre all’anguilla, conta il branzino, la sogliola, il cefalo e l’orata.
Chi si reca in vacanza in questi luoghi non ha che l’imbarazzo della scelta su cosa vedere nelle Valli di Comacchio; vengono organizzate uscite in battello, tour in bicicletta, passeggiate a piedi o a cavallo e svariate attività di birdwatching.